Le istituzioni ospedaliere offrivano ricovero indifferenziato e generico; solo in seguito alla razionalizzazione del periodo napoleonico si cominciarono a diversificare le funzioni dei vari istituti. L'Ospedale Maggiore, oltre a provvedere ad anziani cronici e a diverse centinaia di esposti, doveva assolvere a numerosi obblighi perpetui, molto lontani dagli scopi sanitari, come dotazioni di legittime zitelle, sovvenzioni di medicinali ai poveri, cappellanģe in varie chiese, contribuzioni in denaro, oltre a dispense di granaglie, pane, vino, sale, olio.
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All'inizio dell'Ottocento le malattie pił diffuse si potevano raggruppare in tre categorie: "malattie acute", "malattie croniche", "vizi e difetti morbosi".
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Le prime comprendevano le febbri di vario genere. Tra le affezioni croniche, oltre ai mali reumatici, si annoverava la "tabe polmonare" che spesso degenerava in tisi portando alla morte. Tra i "vizi morbosi" vanno considerati il "gozzo", spesso associato a imbecillitą e cretinismo, la scrofola e la rachitide. |
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Frequenti epidemie scoppiarono in modo improvviso e rapido durante tutto il secolo:
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